ATLETI DELLA MENTE
Il potere dell'attenzione e della concentrazione
Nuova edizione (2012)
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INTRODUZIONE
Stai attento, se vuoi diventare veramente bravo, intelligente e competente, se vuoi percepire e gustare le coccole che la vita ti regala di giorno e di notte, se vuoi amare veramente qualcuno.
Stai attento, se non vuoi farti del male, se non vuoi danneggiare gli altri, se non vuoi dire da sciocco “Mi dispiace, non ci avevo pensato”, se non vuoi essere ingannato e preso per il naso, se vuoi valutare subito l’amico fidato e le persone infi-de e male intenzionate, se non vuoi incappare nelle trappole degli imbroglioni ed incantatori.
Stai attento, se non vuoi piegare il ginocchio di fronte al prepotente, se vuoi schierarti contro le ingiustizie, se vuoi co-gliere il lamento del sofferente, se vuoi capire in profondità, se vuoi spiccare voli creativi ed essere ingegnoso, se vuoi continuare ad imparare sempre, ogni giorno e da tutti.
Stai attento, se vuoi trovare altre soluzioni e vie d’uscita, se vuoi portare il vento dietro le tue vele e cogliere l’occasione opportuna, se vuoi gustare una fragola, percepire il rumore della pioggia, seguire lo zig zag di una farfalla, capire al volo il bisogno di un amico.
Stai attento, se vuoi capire meglio te stesso e gli altri, se vuoi studiare con soddisfazione e diventare un atleta della mente, se vuoi scegliere consapevolmente la direzione della tua vita ed essere artefice del tuo destino.
INDICE
CAPITOLO PRIMO
EDUCARE L’ATTENZIONE
1.1. Perché dobbiamo educare l’attenzione?
1.2. L’attenzione forma il carattere
1.2.1. Lo studente ha la mente che ha allenato
1.2.2. Allenamento e rielaborazione continua
1.2.3. La scuola come palestra e i docenti come allenatori della mente e del cuore
1.3. L’attenzione sviluppa l’osservazione, la precisione, il metodo
1.3.1. Osservazione e fedeltà
1.3.2. L’osservazione è guidata dall’interesse
1.3.3. Osservazione e mancanza di tempo
1.3.4. Osservare per amare
1.3.5. Alcune strategie per allenare l’osservazione
1.4. L’attenzione spalanca le finestre dell’intelligenza
1.4.1. Insegnare e far apprendere con le intelligenze multiple
1.4.2. Autovalutazione delle varie intelligenze
1.5. L’attenzione sviluppa il silenzio interiore e l’ascolto
1.5.1. Rendere la classe silenziosa e meditativa
1.5.2. Diventare silenziosi per migliorare l’ascolto
1.5.3. Attuare interventi educativi brevi, a basso costo emotivo e a basso segnale
1.5.4. L’autoregolazione con l’asta del silenzio in classe
1.5.5. Ascoltare attivando il rispecchiamento
1.5.6. Ascoltare attivando l’eco mentale
1.5.7. Esercitazione: «Il silenzio mi regala…»
CAPITOLO SECONDO
DEFINIRE L’ATTENZIONE
2.1. Le caratteristiche dell’attenzione
2.2. L’attenzione è come una squadra di tecnici specializzati
2.3. Varie forme di attenzione
2.3.1. L’attenzione selettiva
2.3.2. L’attenzione focale e l’attenzione panoramica
2.3.3. L’attenzione divisa
2.3.4. L’attenzione mantenuta o prolungata
2.3.5. Lo spostamento dell’attenzione
2.4. Le differenti forme di attenzione attivate in classe
2.5. Gli aggettivi per definire l’attenzione
2.6. I verbi dell’attenzione
2.6.1. L’espressione inglese «Pay attention»
2.6.2. L’espressione «in pegno» da cui deriva la parola «impegno»
2.7. Alcune caratteristiche degli studenti attenti
2.8. Il D.D.A.I. o Disordine da Deficit di Attenzione e Iperattività
CAPITOLO TERZO
CAPIRE LA DISTRAZIONE
3.1. Attribuzione degli errori di distrazione
3.2. La distrazione come «attrazione verso altre cose»
3.3. Le cause della distrazione a scuola
3.3.1 Il malessere a scuola
3.3.2. La demotivazione degli studenti
3.3.3. Il sovraccarico cognitivo
3.3.4. L’insufficiente rielaborazione delle informazioni
3.3.5. L’attenzione parziale e frammentata
3.3.6. La poca tolleranza dell’attesa
3.4. Le reazioni degli insegnanti di fronte alle numerose cause della distrazione degli studenti
CAPITOLO QUARTO
MIGLIORARE L’ATTENZIONE: STRATEGIE EDUCATIVE E DIDATTICHE
4.1. Creare una relazione educativa autentica
4.1.2. La personalizzazione degli interventi educativi e didattici
4.1.3. Studenti difficili e relazione educativa difficile
4.1.4. Insegnamento cooperativo di fronte ad uno studente in difficoltà
4.2. Promuovere il benessere emotivo in classe
4.2.1. Attivare e valorizzare le risorse del gruppo classe
4.3. Gli ingredienti di una lezione ben riuscita
4.3.1. Ridurre la prevalenza della lezione frontale verbale
4.4. Restituire feedback positivi
4.5. Attivare un’accogliente pedagogia dell’errore
4.5.1. La colonna delle difficoltà, dubbi e commenti
4.5.2. Saper correggere gli errori senza minacciare l’autostima degli studenti
CAPITOLO QUINTO
MIGLIORARE L’ATTENZIONE: STRATEGIE DI MOTIVAZIONE
5.1. Motivare l’attenzione: «Perché dobbiamo stare attenti?»
5.2. Evidenziare l’utilità di ciò che si sta facendo
5.3. Diventare docenti motivanti
5.4. Agli svogliati basta dare uno scopo
5.5. Elaborare grandi progetti e scopi significativi
5.6. Agganciare l’attenzione per poi guidarla
5.7. Agganciarsi ai bisogni formativi ed esistenziali degli studenti
5.8. Stimolare il coinvolgimento attivo degli studenti
5.9. Allenarsi per costruire il successo formativo
5.10. Insegnare ad automotivarsi
5.11. Sviluppare la forza di volontà giorno per giorno
5.12. Tolleranza alla frustrazione e rimandare la gratificazione
5.13. Inserire l’elemento della sfida e della conquista
5.14. Rendere interessanti le cose noiose
5.15. Ampliare il significato di ciò che si sta facendo
CAPITOLO SESTO
MIGLIORARE L’ATTENZIONE: STRATEGIE COGNITIVE
6.1. Mettere ordine nella propria mente
6.2. Migliorare il sistema di vigilanza
6.3. Saper cogliere la segnaletica di importanza durante le spiegazioni
6.4. Coltivare l’attenzione selettiva
6.5. Cavalcare e dirigere l’attenzione
6.6. Fare la spola tra attenzione focale e attenzione globale
6.7. Visualizzare ciò che si deve apprendere
6.8. Avvicinare i concetti astratti all’esperienza concreta
6.9. Utilizzare esemplificazioni ed analogie
6.10. Attivare l’automonitoraggio, l’autocontrollo e l’autoregolazione
6.10.1. Monitorare l’attenzione in classe
6.10.2. Automonitorarsi per imparare dagli errori
6.11. Rivolgersi adeguate autoistruzioni
6.12. Pianificare il proprio tempo di studio
6.13. Valorizzare gli stili di apprendimento
6.14. Rivolgersi delle domande strutturate
6.15. Recuperare ed utilizzare le preconoscenze
6.16. Insistere a collegare continuamente le conoscenze acquisite
6.16.1. Curare i collegamenti tra le discipline
6.17. Consolidare gli automatismi
6.17.1. Rafforzare gli automatismi per godere di una maggiore libertà d’azione
6.18. Curare il lavorio della mente degli studenti
CAPITOLO SETTIMO
MIGLIORARE L’ATTENZIONE: STRATEGIE ORGANIZZATIVE
7.1. Ripensare l’organizzazione della scuola
7.2. Bilanciare in classe teoria ed attività pratiche
7.3. Suddividere i compiti complessi
7.4. Stabilire obiettivi impegnativi ma raggiungibili
7.5. Ridurre il sovraccarico dei docenti e degli studenti
7.5.1. La gestione delle 16.000 ore di scuola
7.5.2. Troppi compiti per casa senza tempo per studiare
7.6. Rielaborare ed assimilare
7.7. Allenarsi quotidianamente e sistematicamente
7.8. Fermarsi per affilare l’ascia
7.9. La pausa creativa
7.10. Alcuni vantaggi della distrazione
7.11. Imparare anche a deconcentrarsi
Conclusione
Bibliografia
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Sito: www.mariopolito.it